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Concorso letterario

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Concorso Letterario Nazionale “Autore di te stesso” - Premio Nazionale Campi Flegrei

Pubblichiamo il tuo talento


Recensione Libro.it, CSA Editrice e l'Associazione Culturale Flegreando organizzano la prima
edizione del Concorso Letterario“Autore di te stesso” - Premio Nazionale Campi Flegrei dedicato agli scrittori italiani.

Lo staff di Recensione Libro.it offre ai partecipanti la possibilità di far conoscere le proprie opere al pubblico del web, mettendo a disposizione degli autori esordienti l'esperienza maturata nel corso degli anni nei campi della letteratura e della comunicazione.

Il concorso è diviso in tre sezioni: Opere inedite, Opere edite e Poesie edite e inedite, e offre ai vincitori delle varie categorie grande visibilità attraverso il web e non solo.

Il primo classificato della categoria Opere inedite sarà premiato con la pubblicazione dell’opera da parte della CSA Editrice che distribuirà i libri in tutta Italia.
Per i primi tre classificati di ogni sezione saranno realizzate campagne pubblicitarie, verranno inserite sul sito www.recensionelibro.it le recensioni e gli estratti delle opere, e sarà inviato tramite e-mail, l’attestato di partecipazione al Concorso Letterario “Autore di te stesso”.
Recensione Libro.it, inoltre, diffonderà i comunicati stampa con i nomi dei vincitori del concorso e divulgherà la notizia agli iscritti della newsletter del portale.

Partecipare ad “Autore di te stesso” è molto facile. Basta scaricare il regolamento del concorso e, dopo aver compilato il bando, inviare le opere entro il 30 aprile 2010.

“Autore di te stesso”: il concorso per gli scrittori del futuro!

attraverso.hydronika.it scarica la musica degli hYdroniKa a costo zero

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Da mezzanotte on line il secondo album degli HydroniKa “Attraverso” scaricabile gratuitamente sul loro sito attraverso.hydronika.it
Sarà possibile, con un semplice download, entrare in possesso dei nove brani che compongono il disco e la copertina. Ma non soltanto questo!

I cinque componenti della band Alessandro Sarnataro detto il Santo (cantante), Mario Fava detto Veleno (chitarrista), Davide Gambardella detto Dottor Key (bassista), Ciro Esposito detto Ironman (tastierista) e Vincenzo Provvido detto Terzina (batterista), nell'home del loro sito ci promettono una sorpresa, un regalo. A voi scoprire cos'è, andando sul loro portale www.hydronika.it

Gli hYdroniKa non sono il solito gruppo di emergenti e lo dimostra il loro sound rock che vibra coi cui riescono a coinvolgere il fedele pubblico che li segue da anni.
Tra le varie partecipazioni ai concorsi musicali in giro per l'Italia, dove hanno proposto i loro brani inediti, l'ultimo, l'Afrakà Rock Contest 2009, li ha visti vincitori assoluti.

Ma se volete conoscere tutto il loro percorso musicale, il background e le influenze artistiche, e se avete voglia di guardare i loro video, andate sul sito www.hydronika.it
...troverete il fluido del rock e la passione allo stato puro.

Sono una donna pericolosa

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di Joan Cavanagh (Traduzione di Maddalena Crippa)

Sono una donna pericolosa
Non porto bombe né bambini in grembo
Non porto fiori né miscugli incendiari
Porto scompiglio nella tua ragione, nelle tue teorie, nel tuo realismo
Perché non giacerò nelle tue trincee
Né scaverò trincee per te
Né mi unirò alla tua lotta armata
Per trincee più belle e più grandi
Non camminerò con te né per te
Non vivrò con te, né morirò per te
Ma neppure cercherò di negarti
Il tuo diritto a vivere e a morire
Non dividerò con te neppure un centimetro di questa terra
Finché tu sei maledettamente proteso verso la distruzione
Ma neppure negherò che siamo fatti della stessa terra
Nati dalla stessa Madre
Non ti permetterò di levigare la mia vita alla tua
Ma ti dirò che le nostre vite sono legate insieme
E esigerò che tu viva per comprendere
Questa cosa importante
Che sono una donna pericolosa
Perché devi sapere, signore, che
Sono una donna pericolosa
Perché non tacerò niente di tutto questo
Non colluderò per te
Non avrò fiducia in te né ti disprezzerò
Sono pericolosa perché non rinuncerò, non tacerò
Né mi adatterò alla tua versione della realtà
Tu hai congiurato per svendere la mia vita
E io sono molto pericolosa
Perché non potrò perdonare né dimenticare
Né mai congiungerò per svendere la tua in cambio.

Il mondo precario

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2009...era della tecnologia, delle grandi scoperte che cambieranno la nostra esistenza, informazioni e notizie sfrecciano intorno a noi che dobbiamo solo scegliere quale prendere al volo insieme alle moltissime possibilità che ci vengono date. Ma questi sono solo alcuni aspetti della realtà.

Viviamo nel precariato, lavoro, legami, economia, tutto è instabilità. Le distanze si accorciano, ma paradossalmente ci lasciano troppo spazio intorno, talmente tanto che ci sentiamo soli.
E' tutto alla portata di mano, ma questa facilità con cui è possibile appropiarsi di tutto ci mette ansia, ci spaventa, ci riempie di pochezza e mentre cerchiamo di capire cosa vogliamo realmente, ci priviamo di ciò che conta, nel frattempo corriamo per avere tutto, di più di quello che serve per essere felici.

Siamo come bambini davanti ad un negozio di giocattoli, con il naso appiccicato alla vetrina vorremo tutto quello che vediamo e non riusciamo a scegliere, gli occhi sono illuminati da un entusiasmo incontenibile e quando finalmente la mamma ci compra un gioco, noi vorremmo anche l'altro e non ci accontentiamo, non apprezziamo.
Anche se stiamo a casa con il dono tra le mani continuiamo a stare con il naso appiccicato a quella vetrina dei balocchi.

Noi ragazzi del 2009 siamo giovani insoddisfatti, delusi, arrabbiati, incapaci di prenderci le nostre responsabilità per affrontarci e metterci in gioco, utilizziamo scuse per difenderci, per non mostrare la nostra parte debole, per non far vedere quello che siamo realmente. Vestiamo un atteggiamento superficiale e stupido.

A questo punto non è meglio piegarsi alla verità e non vergognarsi di dire “io non ce la faccio da solo” quando si ha bisogno di aiuto?

Questo è il quadro che si nota al primo impatto con l'immagine di questo nuovo mondo, questo trapela dai discorsi sinceri che si approfondiscono fra gli amici, queste le prime riflessioni intime che si iniziano a condividere.

Ma qual è la conseguenza di questo momento storico confuso, incerto, instabile?
La paura di vivere i sentimenti allo stato puro.
Il terrore di perdere la propria indipendenza nel legame con un'altra persona.
La difficoltà a dire a se stessi di essersi umani e fragili.
L'incapacità di lasciarsi andare alle emozioni vivendo l'amore.
La paura di perdersi in questo mondo che sembra troppo piccolo da opprimerci.
La necessità di ritrovarsi in storie semplici che non ci chiedono nulla, ma ci rendono davvero poco.

Quanto spazio rimane alle cose importanti, a quelle che contano, che danno senso?
Gli amori si consumano come prodotti preconfezionati, surgelati, inscatolati per essere usati nei tempi sempre più ristretti che non ci permettono di assaporare, di fermarci a respirare per cogliere gli odori e tutto quello che ha bisogno di un attimo in più per essere percepito. Continuiamo a preparare quella cena al singolare. Continuiamo ad essere soli.
Sarà davvero così perché come dicono “i grandi”, gli adulti, abbiamo avuto tutto, non abbiamo dovuto soffrire, lottare, razionare quello che fino a qualche anno fa bisognava guadagnarsi con il sudore e la fatica, e che era sempre troppo poco!?!

E' perché davvero ci hanno dato tutto quello di cui avevamo bisogno, e forse anche di più, che non apprezziamo quello che dovrebbe sembrarci una rarità, come i sentimenti veri, quelli che inondano, che ci fanno sorridere e appassionare, che ci fanno sentire vivi!?!
Cosa ci sta succedendo? Dove ci stiamo dirigendo?

Perdiamo le persone importanti, le lasciamo andare, abbandoniamo le poche certezze che ci restano, non diamo il giusto valore, scompariamo nell'apparenza che ci rende tutti uguali, sempre meno simili a noi. La diversità torna a spaventarci come nel passato e non la vediamo più come un confronto, ritorna ad essere uno scontro. E i legami non sono più un arricchimento, ma una privazione di una parte di noi stessi. Perché? Mi chiedo con amarezza.

Siamo davvero diventati così superficiali, sempre più simili a robot che cercano di produrre, che pensano solo alla realizzazione, alla creazione di uno spazio artificiale, al raggiungimento di un sogno che tale dovrebbe rimanere, che non ci potrà mai salvare perché diventerà un'ossessione nel momento in cui avuto il primo ne vorremmo un altro, mentre viviamo di certezze che non ci nutrono di bontà ma solo di parole che vanno al vento?

Quando torneremo ad accarezzare la persona che condivide le sue passioni con noi e nobilita il nostro tempo, che si prende cura dei nostri umori altalenanti e li ironizza per alleggerirli ed affrontarli? Quando ci avvicineremo per abbracciare quella persona che ci ama e ci protegge? Quando capiremo la rarità di certi sentimenti e ne godremo? Quando non ci lasceremo più sfuggire la donna giusta della nostra vita/l'uomo giusto della nostra vita?

Davide C'è stis e pil!

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Sottotitolo: bene bene bene bene

Un blog per cuori infranti o dimagriti

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E' un gioco della natura, uno scherzo, un fatto serio. Chi soffre le pene d'amore perde peso e anche il vizio.

Questo è solo l'inizio

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